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  • Immagine del redattoreDomenico Carere

U.S. Highway 61: la strada del blues.

Aggiornamento: 3 nov 2018


In un anno di Blue Suite ho scritto di luoghi “che ho visitato” e dei quali ho cercato di raccontare le esperienze vissute che ancora oggi riaffiorano nella mia mente. Il viaggio di questo numero, al contrario, ci porterà in uno di quei luoghi “che vorrei visitare” e nasce dal desiderio di vivere una vacanza in libertà e all’insegna dell’avventura, in un crescendo di sensazioni uniche e irripetibili. Quelle stesse sensazioni che nessun tour organizzato potrà mai regalarci.

Sorvoliamo, ancora una volta, l’Oceano Atlantico sino a raggiungere Memphis, culla del blues, del gospel e del rock and roll, città suggestiva e caotica che meriterebbe un viaggio musicale a parte ma dalla quale, semplicemente, ha inizio il nostro tour. Percorreremo la strada del blues: quella U.S. Highway 61 resa celebre da Bob Dylan e Fred McDowell per giungere sino a New Orleans, altro luogo simbolo della cultura musicale afroamericana. Ci addentreremo nella fertile regione alluvionale situata a nord dello stato del Mississippi, nota come Delta del Mississippi, per visitare i luoghi storici in cui nacque il Delta blues, uno dei primi stili di musica blues nato tra la fine degli anni venti ed i primi anni trenta del novecento proprio da queste parti.

Non è facile, per chi ancora sogna di visitare questi luoghi, descrivere il rapporto di questa terra, di questa cultura, di questa gente con la loro musica. Ci vengono in aiuto le parole del leggendario armonicista del Delta Charlie Musselwhite :

La musica di queste parti sembra venir fuori dalla terra dei campi e dalla polvere delle strade: il blues è negli alberi, nell’erba, nel modo in cui la gente cammina e parla, nelle cose che si mangiano, nell’aria che respiri... Se sei una persona con la mente aperta e sensibile alle cose che ti circondano e ti capita di passare per il Delta, il blues ti cambierà per sempre... Il Delta è un mondo a parte nel sud degli States, anzi è qualcosa a sé stante persino nello stato del Mississippi. E’ un posto dove faticosamente neri e bianchi hanno imparato a convivere pacificamente condividendo i momenti di gioia collettiva”.

Ed in questo mondo a parte, fuori dal tempo, ci immergeremo viaggiando in sella ad un mito: la Harley-Davidson, perché, su queste mitiche strade, musica e moto rappresentano un binomio inscindibile. D’altra parte un viaggio a caccia di emozioni non può non trasformarsi in un’avventura “on the road” e quale mezzo migliore per viverla se non con una fiammante custom americana? Cavalcando una Harley-Davidson sentiremo i profumi di questi luoghi così lontani, avremo tutta la libertà di fermarci sul ciglio di una strada a scattare delle foto o ad una stazione di servizio che sembra uscita dal passato, potremo unirci alla gente del posto, assistere ad un tramonto dallo specchietto retrovisore mentre la strada si perde dietro di noi e lasciarci distrarre dalle cromature dalla moto che riflette paesaggi di una straordinaria bellezza. E’ anche per questo che raggiungere i mitici luoghi del blues macinando miglia con una Harley-Davidson rappresenta per certi versi un’esperienza a se stante, un viaggio nel viaggio, che da solo giustificherebbe questa avventura. E tutto ciò nonostante l’odierna Highway 61, parallela a quel che resta della mitica vecchia strada, non regali le stesse emozioni che hanno ispirato i musicisti di blues di un tempo che per questa ed altre highways (la 1, la 49 e soprattutto la mother road: la historic route 66) hanno scritto blues memorabili.

Durante il viaggio incontreremo le piccole, grandi capitali del blues del Delta: Indianola, la città di B. B. King, luogo simbolo della storia del blues, l’Helena di Sonny Boy Williamson, con lo storico negozio di dischi Blues Corner, pieno zeppo di cimeli e poster di festival blues, Clarksdale, cittadina di Muddy Waters e John Lee Hooker e la Greenwood di Robert Johnson.

Tappe obbligate del nostro itinerario saranno le soste nei numerosi musei dedicati al blues.


A Clarksdale il Delta Blues Museum che conserva le foto appartenute ai principali bluesman del Delta ed il Blues & Rock’n Roll Museum dedicato, invece, al blues anni 50. Ad Helena c’è il museo del Delta Cultural Center. A Leland si può ammirare l’Highway 61 Blues Museum ricco di foto, vestiti di scena e strumenti appartenuti ai vari Willie Foster, Johnny Winter, Pat Thomas ed altri bluesman. Grenwood, luogo della probabile sepoltura di Robert Johnson, ospita il piccolo museo a lui dedicato con una buona collezione di cimeli, dischi, libri e roba d’epoca.

Una località storica per il blues è la stazione di Tutwiler. Fu qui che W.C. Handy, durante l’attesa di un treno che l’avrebbe riportato a casa, incontrò il misterioso ed anonimo bluesman che ingannava il tempo improvvisando una strana musica e suonando la chitarra alla maniera dei chitarristi hawaiani. Quel modo di improvvisare divenne, di lì a poco, la musica che noi oggi definiamo blues. In questa stazione una targa e dei murales ricordano quella prima, casuale testimonianza.

Ed infine le emittenti radiofoniche che a partire dagli anni Quaranta hanno diffuso il blues nel Delta. A Clarksdale e a Helena hanno sede rispettivamente la WROX e la KFFA che, ancora oggi, trasmette il leggendario programma King Biscuit Time condotto dal dj Sonny Payne.

Per raggiungere questi luoghi potrebbe capitare di imbattersi in uno dei tanti incroci polverosi immersi tra il bianco dei campi di cotone.


Anche se tra questi il più famoso è quello che si trova nel punto in cui si incrociano la Highway 61 e la Highway 49 nei pressi di Clarksdale (dove si narra che Robert Johnson avesse venduto la sua anima al diavolo) è possibile compiere un’esperienza suggestiva fermandosi a meditare ad un qualunque incrocio solitario del Mississippi. Il crossroad, l’incrocio tra più strade diviene qui una metafora della vita: durante la nostra esistenza ognuno di noi si trova ad un incrocio di strade costretto a scegliere, tra tante, quella da percorrere in futuro. Altra emozione blues, profondamente meditativa e rilassante, in uno scenario che strizza l’occhio ai tanti film girati in questa regione, si può vivere parcheggiando la nostra Harley-Davidson in un punto in cui è possibile ammirare lo scorrere monotono del fiume Mississippi. Incedere lento che segna il ritmo al viaggiare dei treni merci su una sterminata pianura che ricorda incredibilmente la tavola di una chitarra con i binari a rappresentarne le sue corde. Di tanto in tanto i treni merci sbuffano sfidando i bluesman locali ad imitarne il loro suono con la l’armonica.

Il fiume Mississippi, la chitarra, l’armonica ed il treno merci … tutte immancabili icone del blues e sullo sfondo di questo quadretto i paesini dall’atmosfera rurale, con le minuscole case di legno immerse nei campi, la piccola stazione di polizia e l’ufficio postale.

Accendiamo nuovamente la nostra moto e ripartiamo. Gambe e braccia protese in avanti, vento in faccia, possiamo lasciare il Delta e proseguire sino a New Orleans dove termina la strada del blues e dove restituiremo la nostra Harley-Davidson presa a noleggio.

Un viaggio che non mi sentirei di consigliare a tutti ma esclusivamente a coloro che vorranno regalarsi emozioni forti ed autentiche e che sapranno affrontarlo con lo spirito giusto, sopportando anche un po di fatica e mettendo in conto qualche piccolo imprevisto. Questo fazzoletto di terra non è oggi così diverso dal Delta di un secolo fa. Regnano ancora povertà, bassa scolarizzazione e forti disuguaglianze sociali e razziali. Da queste parti, quindi, tutto può accadere... non dimentichiamo, inoltre, che siamo pur sempre ospiti della terra del diavolo!


 

in rete

In questo sito è proposto un itinerario organizzato che parte da Chicago e si conclude a New Orleans. Le 1385 miglia della “Blues Highway” sono percorse in 11 giorni (8 giorni di noleggio moto). Naturalmente in sella ad una Harley-Davidson.

Sito di noleggio moto e prenotazione alberghi o motel negli Stati Uniti per creare il proprio viaggio all’insegna della massima libertà e autonomia.

Dalle strade di città ai campi di cotone, dai depositi ferroviari ai cimiteri, dalle chiese ai club. Tutti i luoghi storici del blues in un sito imperdibile per chi vuole mettersi in viaggio nel cuore del delta del Mississippi.

Situato a Clarksdale, nei pressi del mitico incrocio tra la Highway 61 e la 49, il Delta Blues Museum è un luogo ispirato e riflessivo. Assolutamente da non perdere. Prima di partire perché non dare un’occhiatina al suo sito?


 

da sapere

Negli Stati Uniti è richiesta un’età minima di 21 anni per poter guidare una moto a noleggio ed una normale patente di guida europea.

Occorre adottare particolare cautela, soprattutto durante le ore serali e notturne, in alcune zone considerate non sicure situate nell’area del Delta.

L’arresto di automobilisti per violazione dei limiti di velocità (notevolmente inferiori a quelli italiani) o altre infrazioni stradali, è frequente. Il tasso alcolico consentito è molto basso e la guida in stato di ebbrezza è punita con severità.


 

Sei cose da non perdere


Fermarsi al mitico incrocio tra la Highway 49 e la Highway 61 nei pressi di Clarksdale.

Alloggiare al Riverside Hotel come fecero tanti bluesman del passato e visitare la camera n. 2 che nel 1937ospitò Bessie Smith in fin di vita dopo che, in seguito ad un incidente, gli ospedali le avevano rifiutato il ricovero in quanto nera.

Unirsi alla baraonda dell’ Highway 61 Blues Festival che si svolge a Leland. Una giornata intera all’insegna di danze , musica, catfish, gamberetti, corn bread e birra in un’ atmosfera tipicamente campestre.

Comprare un’armonica blues (la cosiddetta Mississippi saxophone) a Helena, in Arkansas.

Trascorrere una serata ai juke joints Poor Monkey e Do Dropp Inn nei pressi di Merigold, locali malandati sparsi tra le piantagioni di cotone in cui tra balli, barbeque, birre, whisky ha sempre vissuto il blues più autentico.

Un tuffo nel celebre negozio di dischi Cat Head a Clarksdale.

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